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lunedì 31 agosto 2009
martedì 4 agosto 2009
Gong, ovvero i freak per eccellenza
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Quasi impossibile catalogarli si può pensare di inserirli fra il rock progressive, psicadelia e jazz rock, con l'inventiva e l'ironia della cultura freak fatta di improvvisazioni e dalla continua allegria delle loro performance.
Nato nel 1967 quando David Allen, hippie australiano trapiantato in europa, aveva già fondato i soft machine. Per cause varie rimase in Francia e, dopo aver conosciuto Gillie Smyth, insieme a Malherbe fondanoro i Gong.
la loro inventiva è, secondo me, paragonabile solamente a Frank Zappa, forse il personaggio rock che più si avvicina a David Allen.
Da un punto di vista prettamente musicale, invece, i Gong sono ancora un calderone impareggiabile di influenze: dalla tarda psichedelia al nascente space-rock, dal jazz-rock alla musica cosmica. Nei brani più arditi e maturi i risultati sono eccezionali: la semplicità del bizzarro tema di "You Can't Kill Me", la loro prima cantilena mantrica; l'esasperante "Dynamite/ I Am Your Animal"; l'ipnotica cavalcata cosmica "Fohat Digs Holes In Space", con il famoso "space whisper" di Gilli Smyth che aggiunge alle composizioni un tocco talvolta etereo, talvolta intenso, talvolta orgasmico; e per finire "Tropical Fish/Selene", uno dei più grandi capolavori della loro carriera, un folle melodramma che nei suoi sette minuti tocca tutti i lati del magnifico diamante Gong.
Durante questa fase della loro carriera, i Gong sono passati da un'estremo all'altro: dall'amatorialità delle prime produzioni alla professionalità quasi certosina di Shamal, dalle tematiche bambinesche degli esordi alla seria maturità di You. Flying Teapot è l'album più equilibrato dell'intera discografia del gruppo, anche sotto il punto di vista umoristico
Con l'ingresso del batterista e percussionista Pierre Moerlen, rinomato a livello internazionale, e del bassista Mike Howlett, si completa la formazione "classica" dei Gong, quella destinata a registrare in pochi mesi gli altri due capitoli della trilogia.
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