martedì 4 agosto 2009

Gong, ovvero i freak per eccellenza

Il gruppo musicale GONG è stato uno dei più fantasiosi nel panorama rock.
Quasi impossibile catalogarli si può pensare di inserirli fra il rock progressive, psicadelia e jazz rock, con l'inventiva e l'ironia della cultura freak fatta di improvvisazioni e dalla continua allegria delle loro performance.
Nato nel 1967 quando David Allen, hippie australiano trapiantato in europa, aveva già fondato i soft machine. Per cause varie rimase in Francia e, dopo aver conosciuto Gillie Smyth, insieme a Malherbe fondanoro i Gong.
la loro inventiva è, secondo me, paragonabile solamente a Frank Zappa, forse il personaggio rock che più si avvicina a David Allen.


Da un punto di vista prettamente musicale, invece, i Gong sono ancora un calderone impareggiabile di influenze: dalla tarda psichedelia al nascente space-rock, dal jazz-rock alla musica cosmica. Nei brani più arditi e maturi i risultati sono eccezionali: la semplicità del bizzarro tema di "You Can't Kill Me", la loro prima cantilena mantrica; l'esasperante "Dynamite/ I Am Your Animal"; l'ipnotica cavalcata cosmica "Fohat Digs Holes In Space", con il famoso "space whisper" di Gilli Smyth che aggiunge alle composizioni un tocco talvolta etereo, talvolta intenso, talvolta orgasmico; e per finire "Tropical Fish/Selene", uno dei più grandi capolavori della loro carriera, un folle melodramma che nei suoi sette minuti tocca tutti i lati del magnifico diamante Gong.


Durante questa fase della loro carriera, i Gong sono passati da un'estremo all'altro: dall'amatorialità delle prime produzioni alla professionalità quasi certosina di Shamal, dalle tematiche bambinesche degli esordi alla seria maturità di You. Flying Teapot è l'album più equilibrato dell'intera discografia del gruppo, anche sotto il punto di vista umoristico
Con l'ingresso del batterista e percussionista Pierre Moerlen, rinomato a livello internazionale, e del bassista Mike Howlett, si completa la formazione "classica" dei Gong, quella destinata a registrare in pochi mesi gli altri due capitoli della trilogia.

2 commenti:

Oswald-58 ha detto...

I Gong li sentivo sporadicamente.
Penso che sia stata solo una breve parentesi nell'ambito musicale di quegli anni. Un progetto alternativo che non ha avuto proseliti.
la musica deve rimanere separata dalla e dalle vite personali dei membri, inevitabilmente sorgono problemi e invidie personali, magari che nulla hanno a che fare con il progetto stesso.
Il post è molto bello, è bene che qualcuno ricordi questo gruppo, un mix di fantasia arte e libertà.

Ago&Lorenz ha detto...

Grazie Oswald, benvenuto in questo nostro blog.
Qui parliamo di musica e tutto ciò che concerne il sentirla o viverla.
Sensazioni, momenti vissuti insieme, gioie e dolori.
Concordo con il tuo giudizio, è stato un periodo pieno di inventiva musicale, e il planet gong anche una esperienza di vita.
Seppur breve mi/ci hanno donato, nelll'ascoltare i loro lavori, una gioia molto forte e, unita alla loro ironia, un modo nuovo di pensare.
Grazie del Commento

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