Il brano, lapidariamente intitolato Hey Tu, è imperniato sulla lenta e dolorosa risalita dal fondo appena toccato (Good bye cruel world), una risalita resa possibile dall'aiuto di ancora sta fuori dal "muro" e cammina sul cornicione dello stesso.
Il testo è brillantemente didascalico e dissennato al punto giusto:
Hey tu,
la fuori nella strada,
che fai sempre quello che ti viene detto,
puoi aiutarmi?
Hey tu,
la fuori dietro il muro
che rompi bottiglie nel vicolo,
puoi aiutarmi?
Con Hey You, Waters sembra voler identificare negli altri esseri umani, nel loro aiuto, nella solidarietà collettiva il solo possibile tramite per liberarsi dell'oppressione del muro, per uscire dal baratro che il muro delimita. La sua è una invocazione disperata, un appello alla reazione collettiva, nella speranza, alla fine, di riuscire:
Hey tu,
non dirmi che non c’è più alcuna speranza,
insieme resisteremo, divisi cadremo.
non dirmi che non c’è più alcuna speranza,
insieme resisteremo, divisi cadremo.
In due interviste a poca distanza l'una dall'altra, R. Waters e D.Gilmour ammettono le loro idee politiche di sinistra. Sempre schivi a parlarne i Pink hanno lasciato che siano i testi a parlare per loro. Ma l'intervista rilasciata era sulla Tacher e non hanno potuto fare a meno che dire tutto il loro disprezzo per una politica di quel genere.
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