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Fino alla morte, tragica, per suicidio, del loro cantante Ian Curtis.
Un’ombra scura che li avrebbe accompagnati lungo tutta la loro esistenza, anche quando - ormai rinominati New Order - avrebberoo lasciato le durezze degli esordi per i nuovi territori dell’elettronica quasi-dance. “Blue Monday” (del 1983) rialza la posta contaminando - come mai nessuno osò prima - il post-punk con la italo-disco in voga all’epoca, e risulterà il singolo di un’etichetta indipendente più venduto nella storia della discografia.
Da allora, tra alti (la stupenda “True Faith”) e bassi (un discutibile inno per la squadra inglese in occasione dei Mondiali di calcio italiani del 1990), la loro carrierà procederà ininterrotta - e sempre avvolta da un alone di mistero - fino al (pare) definitivo scioglimento annunciato nella primavera del 2007.
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