domenica 17 gennaio 2010

Lo Ska




Lo Ska nacque intorno agli anni 60 in Giamaica prendendo spunto dalla musica degli USA.
Quello che voglio invece parlarvi e quel fenomeno musicale che noi abbiamo chiamato SKA, nato nella seconda metà degli anni 70 nel regno unito ma che in realtà era la Second Wave Ska, lo ska della seconda generazione.
Vestiti in modo originale, per lo più in bianco e nero a quadretti con richiami agli anni 50 per via dell'abbigliamento dei primi gruppi giamaicani, vogliono richiamare la multirazialità di questi gruppi e di questo new second sound.
Musica molto semplice ma ballabilissima con un ritmo in genere veloce e voce a volte fuori dalle note sfiorando anche il demenziale ( specialmente in Italia)




Importanti esponenti di questo movimento sono i Madness, The English Beat, Selecter. Ma altri cantanti come Elvis Costello hanno attinto da questo genere musicale, almeno in qualche brano.
A differenza del rock lo ska predilige note semplici della chitarra rispetto alle sue svariate distorsioni. La presenza dei fiati, il sax in particolare, caratterizzano il sound di quasi tutti i gruppi.




In Italia, questo genere è stato preso in considerazione poco seriamente. Per la poca informazione e ignoranza, questa musica è stata ritenuta "musichetta". A gruppi come gli Spy Eye, i Downtowners, i Mobsters, gli Strange Fruit è stato dato poco spazio da critica, televisione, radio, riviste specializzate e dalle case discografiche italiane non in grado di promuoverli.
Esistono comunque importanti realtà come Statuto, Casinò Royale, Persiana Jones, Arpioni, Vallanzaska, Matrioska, Shandon (sciolti), Pitura Freska (sciolti), Giuliano Palma & The Bluebeaters, Banda Bassotti, Roy Paci & Aretuska, Harddiskaunt, Bassistinti, Stiliti, Franziska, C.O.Ska.

HOWARD JONES : il folletto del Synth Pop

Stiamo entrando nella seconda decade del 2000 e ad ogni giro di boa possiamo intravvedere cambiamenti e nuovi orizzonti.
Per quanto riguarda la musica, purtroppo, gli orizzonti da parecchio tempo ci appaiono piuttosto scuri e non ben definiti.
Mi torna alla mente quando i cambiamenti musicali e di conseguenza anche culturali, non erano scanditi dai decenni ma ogni anno portava qualcosa di nuovo ed in taluni casi di radicale.
La seconda metà degli anni 70 ha visto fiorire qualsiasi sperimentazione musicale in quanto la gente avvertiva il bisogno di affrancarsi da quello che avevano rappresentato i grandi mostri sacri del Rock. Si voleva qualcosa (ora che si avevano delle ottime basi) che fosse leggero, ma non per questo "banale e non colto".
La Disco-music (Chic docet) ci ha aperto gli occhi -o meglio le orecchie-su nuove sonorità.
Gli artisti sfornavano musica a tutto spiano; si doveva fare musica in fretta e possibilmente a basso costo! La tecnologia venne in loro aiuto : sintetizzatori, batterie elettroniche e quant'altro.
Per dirla in parole povere : un gran casino! Ci siamo trovati invasi da una quantità di materiale mostruosa e non tutta, anzi poca, di qualità!
Però c'era spazio per tutti......e chi aveva delle basi solide e professionali si è fatto vedere.
La Synth pop o Techno pop è stata una parte della musica primi anni 80 di assoluto spessore. Chiaro è, che in tanti casi, erano delle azioni prettamente commerciali sostenute anche dai video che accompagnavano i brani: delle vere chicche per l'epoca.


Una voce fuori dal coro è stato HOWARD JONES
Il tastierista di Southampton con un background classico e di spessore qualitativo, decide di affacciarsi a questo nuovo sound un pò per scherzo e (malignamente dico io) per fare cassetta.
Affidatosi al produttore Ruper Hine, nel 1983 lancia sul mercato NEW SONG : un successo!
Nei suoi obiettivi c'erano poche copie ed invece si piazza ai vertici delle classifiche!
Riavutosi dallo shock replica con WHAT IS LOVE.....un successo mondiale! Pubblica cosi il primo album dal titolo HUMAN'S LIB risultato : 1° nella hit inglese e 3° in America!
Questo lavoro, se si ascolta attentamente, è una vera perla per l'epoca.
HOWARD JONES mette al servizio della sua professionalità le nuove tecnologie e non viceversa come tanti artisti di quel periodo.
Secondo me pochi esempi quali NICK KERSHAW e i THOMPSON TWINS potevano avvicinarsi ma non hanno avuto continuità. I secondi in special modo ne avevano i numeri ma, all'apice del successo, falliscono complici anche esibizioni dal vivo poco credibili in quanto fatte in play-back sotto gli occhi di tutti, decretando di fatto la loro fine.

....dicevamo di HUMAN'S LIB....oltre a NEW SONG e WHAT IS LOVE mi fa piacere rimarcare la misteriosa HIDE and SIKE, la malinconica DON'T ALWAYS LOOCK AT THE RAIN e la "muscolare" EQUALITY dove JONES ti fa sentire come si suonano le tastiere: fantastica!
Non a caso la Pioneer per una campagna pubblicitaria ha usato questo brano.


Per prendere spunto dal titolo trovo questo primo lavoro di H. JONES davvero umano, adatto a tutti gli stati d'animo che proviamo durante il giorno....andatevelo ad ascoltare perchè merita davvero.
Visto che il momento va sfruttato, nel 1985 pubblica DREAM INTO ACTION...anche stavolta un successo senza ombra di dubbio!! Primi posti nelle classifiche di tutto il mondo.
Il pezzo che fa da traino nell'album è NO ONE IS TO BLAME. Un brano ottimo per musica e liriche che non a caso ha fatto scomodare il grande PHIL COLLINS, che ha voluto accompagnare JONES nella versione in CD : è detto tutto!
Un album con un'impronta piu' Disco dove menziono SPECIALTY : da ascoltare.
I tempi sono cambiati come è cambiato il produttore. Ora è ARIF MARDIN ad occuparsi del Folletto inglese.
Terzo album : ONE TO ONE.....ed è dinuovo successo!
Troviamo musicisti di livello quali NILE ROGERS alla chitarra e STEVE FERRONE alla batteria.
Un disco di classe che si affida a ALL I WANT come pezzo di punta, ma che a mio modesto parere si stacca in negativo da HUMAN'S LIB.
Per me termina qui la pagina importante di HOWARD JONES complice anche il mutato scenario musicale di fine anni '80.
Si torna a fare più musica lasciando il genere Techno ad uso esclusivo della discoteca.
Così anche H. JONES torna alle origini nel 1996, dopo una tournee in America, accompagnato solo dal piano a coda, pubblica SOLO PIANO dove il successo (non più di proporzioni planetarie) conforta le sue capacità di musicista.
E' di pochi giorni fa l'uscita del suo nuovo lavoro "ORDINARY HEROES" dove troviamo un artista e soprattutto un uomo maturo pronto a mettersi nuovamente in discussione.
Nutro sempre delle perplessità , o forse pregiudizi, su certi rientri, ma in questo caso non vedo un atteggiamento anacronistico e fuori luogo, anzi reputo che H. JONES sia cresciuto come tutti noi che non possiamo e dobbiamo rimanere ancorati a momenti senz'altro felici ma che fanno parte del passato. Ad ogni modo quando vogliamo rivivere "alcune emozioni" andiamo a rispolverare quanto di meglio ci ha offerto un certo periodo..........per quel che mi riguarda quando ho bisogno di caricarmi ascolto EQUALITY di HOWARD JONES....!!!!!!!!
Ago.


venerdì 15 gennaio 2010

No Razzismo




DIVERSO...PERCHE'? STRANIERO...DOVE? ALTRO...QUANDO? Siamo tutti parte del medesimo respiro. Smettiamo di accettare, per ignavia, l'esclusione e l'invenzione di nuove differenze. Non respingere, Accogli!

No LEGA NORD DAY Milano 6 marzo 2010 ore 14.oo NO RAZZISMO! NO OMOFOBIA! NO XENOFOBIA!